Nel settore della logistica, i magazzini sono il cuore pulsante dell’operatività. Ma accanto alle merci, oggi circolano anche immagini e contenuti digitali: gli smartphone personali dei lavoratori hanno introdotto una variabile spesso sottovalutata, che può rapidamente trasformarsi in un problema serio per le aziende.
Non si tratta di telecamere aziendali installate per la sicurezza, ma di riprese spontanee, non autorizzate: operatori che si filmano mentre lavorano, documentano ambienti riservati, prodotti, processi interni, talvolta condividendo tutto sui social per gioco o protagonismo, talvolta per denunciare disservizi.
Queste condotte espongono l’azienda a quattro rischi concreti:
- Violazione della riservatezza e della privacy, soprattutto in presenza di contratti con clienti che impongono clausole di confidenzialità.
- Rischi per la sicurezza sul lavoro, poiché l’uso del telefono in aree operative può causare gravi distrazioni.
- Danni reputazionali, con conseguenze sui rapporti commerciali e sulla fiducia nel brand.
- Difficoltà disciplinari, perché in assenza di una policy interna, anche comportamenti gravi sono difficili da sanzionare.
La policy non è un vincolo: è strategia
Il vero errore, nella maggior parte dei casi, non è commesso dai lavoratori, ma dall’azienda che non si è dotata di regole chiare. La giurisprudenza è esplicita: senza una policy formalizzata, anche le condotte più inappropriate rischiano di rimanere impunite.
Per questo motivo, le aziende della logistica dovrebbero adottare regolamenti specifici sull’uso dei dispositivi personali, che:
- Definiscano chiaramente divieti ed eccezioni all’uso dello smartphone in ambienti sensibili;
- Prevedano aree sicure per l’utilizzo del telefono in caso di necessità personali;
- Informino i lavoratori – in modo chiaro e accessibile, anche in più lingue – su rischi legali, operativi e reputazionali legati alle riprese non autorizzate;
- Stabiliscono procedure disciplinari coerenti e proporzionate;
- Comunichino la policy con trasparenza, rendendola uno strumento partecipato, non solo regolatorio.
Dal controllo alla cultura della prevenzione
Una policy efficace non serve solo a evitare sanzioni o ispezioni: è un pilastro della governance aziendale, capace di:
- Rafforzare sicurezza e compliance nei magazzini;
- Tutelare la reputazione e i rapporti con clienti e partner;
- Costruire una cultura condivisa del rispetto delle regole;
- Prevenire il contenzioso prima che si manifesti.
Noi di PL&A supportiamo da anni le imprese del settore logistico nella definizione di policy concrete, efficaci e su misura, per trasformare un rischio quotidiano in un’opportunità di presidio organizzativo.
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